Perché le chiese cattoliche hanno caratteristiche astronomiche?

Spesso si pensa che scienza e fede siano sempre ai ferri corti. Si tratta tuttavia di un’idea sbagliata, poiché esistono numerosi casi che dimostrano la coesistenza e la cooperazione tra scienza e religione. Uno di questi, ad esempio, è il rapporto tra la Chiesa cattolica romana e l’astronomia, in particolare l’installazione di elementi astronomici nelle chiese e l’uso di questi spazi sacri come osservatori solari.

Calcoli di Pasqua

Per i cattolici di tutti i tempi, il giorno più importante dell’anno era la Pasqua. A differenza del Natale, che si celebra abitualmente il 25 dicembre, la Pasqua è una festa mobile, il che significa che veniva celebrata in date diverse ogni anno. Ciò è dovuto al fatto che la corretta previsione di questa data dipendeva (e dipende tuttora) da alcune costanti astronomiche incredibilmente tecniche, tra cui la lunghezza del mese lunare, pari a 29,53059 giorni, e la lunghezza dell’anno solare, pari a 365,2422 giorni. Tradizionalmente, la Pasqua viene celebrata la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Nel XII secolo, tuttavia, i normali metodi utilizzati per prevedere la data della Pasqua erano falliti e la Chiesa cattolica dovette trovare altri mezzi per farlo. Si può aggiungere che, sebbene la riforma del calendario gregoriano del 1582 sia stata istituita per risolvere la questione della data della Pasqua, il problema persisteva.

Era imperativo che le autorità ecclesiastiche stabilissero la data della Pasqua con anni di anticipo, poiché ciò serviva a rafforzare il potere della Chiesa cattolica e a garantirne l’unità. Per questo motivo, vennero assunti degli astronomi per stabilire la data della Pasqua. Riflettendo su antichi manoscritti e inventando dispositivi che permettevano di osservare i corpi celesti, questi astronomi non solo riuscirono a prevedere con successo la data della Pasqua con anni di anticipo, ma furono anche in grado di far progredire la loro scienza a livelli più alti. Una delle prove di ciò può essere osservata nelle chiese, forse l’ultimo posto in cui qualcuno si aspetterebbe di trovare la presenza della scienza. Il calendario internazionale più diffuso, il calendario gregoriano, fu introdotto da Papa Gregorio XIII come strumento più preciso per stabilire la data della Pasqua rispetto al suo predecessore, il calendario giuliano.

Meridiani

In varie parti d’Europa, molte chiese e cattedrali hanno incorporato elementi astronomici. Mentre i campanili potevano essere ideali per osservare le stelle, le linee meridiane avevano uno scopo molto più pragmatico. Si trattava di un dispositivo che permetteva agli astronomi dell’epoca di misurare con precisione l’andamento del Sole nel corso dell’anno. In altre parole, le cattedrali e le chiese in cui si trovano le linee meridiane sono a tutti gli effetti osservatori solari. Alcuni esempi di luoghi in cui si trovano linee meridiane sono la Basilica di San Petronio a Bologna (Italia), la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma (Italia), il chiostro della Cattedrale di Durham a Durham (Inghilterra) e la Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi (Francia).

In quel periodo, le cattedrali e le chiese erano le scelte più ovvie per la costruzione delle linee meridiane per un paio di motivi. Innanzitutto, per il corretto funzionamento di una linea meridiana era necessaria una superficie ampia e piana, in modo da poter tracciare la linea meridiana. Inoltre, era necessario un volume aperto di spazio libero, in modo da far passare un preciso raggio di luce solare. In terzo luogo, occorreva praticare un foro nel soffitto sufficientemente alto per poter seguire il fascio di luce solare per lunghe distanze, da un solstizio all’altro e viceversa. Le cattedrali e le chiese erano quindi le strutture ideali che le autorità ecclesiastiche avevano a disposizione per la costruzione di queste linee meridiane.

Forse uno degli effetti indesiderati di queste linee meridiane incredibilmente precise fu la crescente consapevolezza che la Terra non era ferma, ma ruotava intorno al Sole. In altre parole, il modello geocentrico della Chiesa cattolica non era corretto. Sebbene la Chiesa respingesse con veemenza il nuovo modello eliocentrico, alla fine lo accettò. Ciò non significa, tuttavia, che la Chiesa si sia lavata completamente le mani dell’astronomia. Quando furono costruite le linee meridiane, gli astronomi erano già al servizio della Chiesa da secoli. Questo patrocinio da parte della Chiesa cattolica continua ancora oggi, con la Specola Vaticana a testimoniare la continua interazione e cooperazione tra la fede e la scienza.